Per poter diagnosticare un DSA, il primo criterio da rispettare è quello della “discrepanza” tra le abilità nel dominio specifico interessato e l’intelligenza generale.
Le abilità specifiche indagate attraverso prove standardizzate, sono definite deficitarie quando il bambino ha un punteggio inferiore alla media di meno due deviazioni standard ( – 2DS); (in pratica il bambino ha una prestazione due volte “peggiore” se confrontata con quella degli altri bambini della stessa età o classe di riferimento).
La valutazione del profilo cognitivo viene valutato attraverso test d’intelligenza che misurano il QI.
Il livello intellettivo deve essere nei limiti di norma con punteggi del QI almeno equivalente a 85.
Ai fini diagnostici, inoltre, è necessario escludere altre condizioni oggettive, come menomazioni sensoriali e neurologiche gravi, disturbi significativi della sfera emotiva e situazioni di svantaggio socio-culturale.
Per quanto riguarda i casi di bilinguismo è da considerare che quest’ultimo non rappresenta un fattore di rischio nell’apprendimento delle capacità di letto-scrittura e non è causa di difficoltà di letto-scrittura di natura clinica, pertanto, si potrebbe incorrere in falsi positivi o falsi negativi, quindi, nei bambini di famiglia straniera la diagnosi sarà più tardiva, circa al quarto anno della classe primaria.
I DSA possono manifestarsi in associazione ad altri disturbi quali ad esempio l’ADHD, quest’aspetto rende i profili funzionali molto differenti tra di loro e ciò non rende sempre semplice la diagnosi.
Lascia un commento