Autismo: la strutturazione dello spazio a scuola

L’adattamento dell’ambiente scuola in senso lato e dell’ambiente di apprendimento, inteso come contesto classe, in cui l’alunno con autismo è inserito,  dovrebbero essere le prime azioni da intraprendere per un’accurata progettazione  da parte del team docenti.

Un ambiente ben strutturato è il primo “facilitatore” per l’alunno con autismo, quindi non è da sottovalutare ed è importante progettarlo nei minimi dettagli, questo perchè una strutturazione dello spazio precisa e ordinata consentono al bambino di “prevedere” e comprendere ciò che accade intorno a lui e ciò che egli stesso deve e può fare.

E’ bene saper che, la manifestazione dei comportamenti problema sono, a volte, scatenati anche dalla presenza di un contesto destrutturato e quindi disfunzionale per il benessere dell’alunno

Quale finalità ha la strutturazione dello spazio?

Il fine della strutturazione dello spazio è di rendere chiaro, evidente e quindi  comprensibile al bambino come muoversi nello spazio. 

Grazie alla strutturazione è possibile dare delle risposte a ciò che accade attorno al bambino, rispettando la :

  • visibilità,
  • chiarezza,
  • essenzialità,
  • concretezza,
  • comprensibilità,
  • prevedibilità

Infine, la strutturazione deve essere flessibile e sempre modificabile perchè  costruita in funzione dei bisogni, del momento, del bambino e del suo livello di sviluppo (sempre in evoluzione)

Esempio di strutturazione:

Come organizzare i materiali didattici?

I materiali didattici ed educativi devono essere regolamentati per il loro utilizzo e sistemazione. E’ necessario provvedere all’etichettamento degli oggetti e degli spazi  con indicazioni scritte e supporto di immagini bene evidenti. Inoltre, le etichette dovrebbero essere proporzionate alla grandezza dei materiali ed essere bene in vista.

La pianificazione delle attività insieme alla strutturazione dello spazio rappresentano i pilastri di una buona progettazione educativa per gli alunni  con autismo, perché per loro è molto importante ridurre il disordine, organizzare in modo preciso e dettagliato i compiti da svolgere, quali materiali utilizzare e dove recuperarli.

Oltre alla strutturazione dello spazio è altrattanto importante  provvedere alla strutturazione del tempo e saper rispondere alla domande:

Quando? per quanto tempo?

Dare indicazioni chiare e precise sui tempi di esecuzione, sul quando e sulla conclusione di un’attività.

Un caso concreto di strutturazione dello spazio di apprendimento a scuola

Le foto inserite in quest’articolo, sono un esempio di strutturazione reale, progettato in una classe seconda, con alunno con disturbo autistico ( livello severo).

E’ stato individuato lo spazio “classe” come luogo di lavoro, nonostante le difficoltà e “l’aula adiacente” come altro luogo in cui alternare momenti di pausa strutturati.

La predisposizione dell’ambiente a scuola deve supportare l’allievo e promuovere lo svolgimento delle attività in classe perché questa è la logica dell’inclusione, pertanto sono stati creati degli spazi con obiettivi di lavoro differenti:

  1. Spazio per lo svolgimento di attività individualizzate e personalizzate (in classe)
  2. Spazio con il gruppo classe postazione banco prima fila
  3. Spazio comune alla classe (un corridoio/aula esterno alla classe non soggetto ad interferenze esterne )  individuata come area di “defaticamento”.

Come si può notare dalle foto, la postazione di lavoro per attività individuali (obiettivi personalizzati) è più isolata rispetto alla postazione degli altri banchi sia per mantenere l’attenzione sul compito (per tempi brevi) sia per “proteggere” l’alunno dal sovraccarico  sensoriale.

Lo scaffale posizionato sul lato sinistro contiene i materiali per avviare l’attività.

L’alunno prima di procedere con la prima attività deve controllare, con la mediazione dell’insegnante,  l’agenda.

L’immagine riportata sull’agenda è la stessa riportata sullo scaffale dove è presente il materiale da recuperare per svolgere l’attività.

L’intero percorso è guidato e supportato dall’insegnante con l’obiettivo di rendere con il tempo l’alunno più autonomo e ridimensionare man mano l’aiuto del docente.

Strutturare uno spazio richiede tanti momenti di osservazione, tante ore di progettazione e soprattutto, tanta flessibilità  e pazienza da parte dei docenti, perchè non esistono manuali pronti all’uso per concretizzare tutto questo e quindi a volte è necessario tentare, provare e riprovare per arrivare alla soluzione giusta!

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2 commenti

  • Ina ha detto:

    Sito ben strutturato e di facile comprensione, l’ho trovato molto interessante! Sto studiando per il TFA sostegno… spero di riuscirci. Grazie per tutte le risorse didattiche messe a disposizione.

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